Virosi

 

Rizomania (Beet Necrotic Yellow Vein Virus)

 

La malattia, diffusasi a partire dagli anni ’60 nei comprensori settentrionali, è ormai estesa in tutte le regioni bieticole nazionali (comprese vaste zone dell’area meridionale a semina autunnale). Questa virosi, diffusa da Polymyxa betae (un fungo ubiquitario del terreno), è potenzialmente molto grave infatti, se non vi fosse la disponibilità di genotipi tolleranti (unico mezzo di lotta ed ora ampiamente diffusi nel mercato), la coltivazione della barbabietola da zucchero sarebbe resa impossibile, a causa della forte incidenza sulle produzioni quanti-qualitative.

 

Sintomi

Il sintomo principale è la proliferazione abnorme di capillizio radicale sul fittone. Inoltre, la radice colpita rimane piccola e presenta talvolta un marcato e netto restringimento nella parte caudale. Il fittone presenta imbrunimenti fibrovascolari più o meno intensi, dovuti all’invasione dei tessuti da parte del virus.

I sintomi possono interessare anche l’apparato aereo manifestandosi, in piena vegetazione nei periodi siccitosi o durante le ore calde della giornata, con una tendenza delle foglie ad appassire rapidamente. All’inizio dell’estate inoltre, nei casi più gravi, le foglie possono incresparsi leggermente e mostrare delle decolorazioni giallastre lungo le nervature. Tali ultimi sintomi  descritti non sempre sono presenti.

 

Condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia

 

L’attività di Polymyxa betae è favorita da:

 

•          un’abbondante presenza d’acqua nel terreno;

•          un drenaggio insufficiente;

•          una cattiva struttura del suolo;

•          spostamenti di terreno infetto, da un appezzamento all’altro,  per aderenza ad attrezzi agricoli.

 


Danni

 Questa infezione è estremamente grave in quanto è in grado di causare perdite in saccarosio variabili da un 30 ad un 80%. In presenza di malattia i parametri tecnologici e produttivi subiscono le seguenti variazioni:

 

•          riduzione sensibile della polarizzazione;

•          riduzione del peso delle radici;

•          aumento sensibile del sodio;

•          riduzione dell’azoto alfamminico;

•          riduzione sensibile della Purezza Sugo Denso.

 

Lotta

Per la determinazione della presenza/assenza del virus nel terreno è necessario effettuare un campionamento corretto dell’appezzamento e portare il campione ad un laboratorio specializzato per la realizzazione del test ELISA o del DOT-ELISA sulle radichette.
L’unica possibilità efficace di lotta è il ricorso alle varietà con tolleranza genetica al patogeno (varietà rizotolleranti, RT), ormai presenti nella totalità del panorama commerciale per la semina primaverile ed in buona misura per la semina autunnale  (vedi anche Scelta Varietale). L’impiego di tali varietà ed il ricorso ad opportune pratiche agronomiche (rotazioni appropriate, ecc.) consentono di limitare al minimo i danni. 

La disinfezione del terreno ha efficacia ma non è economicamente conveniente.


Capillizio radicale sul fittone

 

Campo affetto da Rizomania

 

Ciclo biologico

(clicca per ingrandire)

 

 


Giallume grave della bietola (Beet Yellow Virus)

 

L’infezione avviene a primavera per mezzo di afidi che veicolano il virus assunto da altre piante (colture porta-seme, ortive come spinaci o infestanti quali chenopodiacee, amarantacee, papavero, capsella e veronica).I più importanti afidi vettori del giallume sono l’Afide verde (Myzus persicae) e l’Afide nero (Aphis fabae) ma anche altri di minore importanza.

 

Sintomi

  

La malattia compare tra giugno e agosto a chiazze. Le foglie impallidiscono nella zona internervale e poi assumono un colore giallo limone. Durante le prime fasi, possono comparire dei caratteristici punti chiari che si raggruppano successivamente lungo le nervature. Contemporaneamente appaiono piccole macchie bruno-rossastre che, verso la fine della stagione, possono confluire fino a dare una colorazione dominante bruno-rossastra alla pianta. Le foglie colpite si ispessiscono e divengono fragili, croccanti alla rottura. Dai focolai iniziali la malattia può estendersi più o meno rapidamente a tutto il campo.

 

Danni

La gravità della malattia dipende dal numero di insetti vettori (inverni miti e/o da primavere calde e secche ne favoriscono la proliferazione) e dalle fonti di inoculo vicine.

Contrariamente a quanto avviene nei paesi del Centro-Nord Europa, in Italia la malattia assume raramente importanza economica.

 

Lotta

Gli interventi sono basati sull’eliminazione delle infestanti (Stellaria media, Senecio vulgaris, Plantago lanceolata, Capsella bursa pastoris, Veronica persica), fonte di inoculo del virus e sulla lotta ai vettori attraverso interventi insetticidi specifici tempestivi (vedi Insetti).


 

   

Punti chiari lungo le nervature

 

 

 

Giallume leggero della bietola (Beet Mild Yellowing Virus)

 

L’infezione avviene a primavera per mezzo di afidi che veicolano il virus assunto da altre piante (colture porta-seme, colture ortive come spinaci o infestanti quali chenopodiacee, amarantacee, papavero, capsella e veronica).I più importanti afidi vettori del giallume sono l’Afide verde (Myzus persicae) e l’Afide nero (Aphis fabae) ma anche altri di minore importanza.

 

Sintomi

La malattia compare nei campi, come per il giallume grave, nel periodo giugno-agosto sotto forma di chiazze, nelle quali le foglie assumono un impallidimento delle zone internervali che diviene però di colore giallo-aranciato che si sviluppa spesso partendo dall’apice. Talvolta i margini assumono una colorazione scura causata da infezioni fungine secondarie.

Anche in questo caso le foglie colpite si ispessicono e divengono fragili, vitrescenti alla rottura. Dai focolai iniziali la malattia può poi estendersi più o meno rapidamente a tutto il campo.

 

Danni

La gravità della malattia dipende dal numero di insetti vettori (inverni miti e/o da primavere calde e secche ne favoriscono la proliferazione) e dalle fonti di inoculo vicine.

Contrariamente a quanto avviene nei paesi del Centro-Nord Europa, in Italia la malattia assume raramente importanza economica.

 

Lotta

Gli interventi sono basati sull’eliminazione delle infestanti (Stellaria media, Senecio vulgaris, Plantago lanceolata, Capsella bursa pastoris, Veronica persica), fonte di inoculo del virus e sulla lotta ai vettori attraverso interventi insetticidi specifici tempestivi (vedi Insetti).


 

   

Chiazza giallo-aranciata


Mosaico della bietola (Beet Mosaic Virus)

 

La diffusione del virus avviene, come per il giallume, per mezzo di vari afidi (Myzus persicae, Aphis fabae, ecc.). Il virus si conserva nell’afide solo alcune decine di minuti, pertanto l’infezione si propaga progressivamente partendo dalle piante ospiti situate nelle vicinanze. La fonte del virus può essere costituita da campi di colture porta-seme, colture ortive (spinaci) o infestanti (chenopodiacee, amarantacee, papavero, capsella, veronica).

 

Sintomi e diffusione

Si manifesta con un progressivo scolorimento delle nervature e con l’apparizione di piccole macchie pallide e traslucide sulle foglie del cuore; poi altre macchie decolorate, disposte in modo da ricordare un mosaico, compaiono su tutte le foglie. 

 

Danni

Sono meno gravi di quelli del giallume e comunque di nessun rilievo economico.

 

Lotta

Gli interventi sono basati sull’eliminazione delle infestanti, fonte di inoculo del virus e sulla lotta ai vettori attraverso interventi insetticidi specifici tempestivi (vedi Insetti)


   

Macchie traslucide sule foglie