Scelta varietale

 

Per raggiungere l’obiettivo di una produzione più competitiva, la scelta mirata ed il corretto impiego delle varietà devono essere considerati aspetti di non trascurabile importanza.

L’acquisto del seme, unitamente alle operazione di semina, incide mediamente sui costi colturali diretti dal 14 al 19%.

I risultati produttivi delle varietà commerciali testate nelle prove sperimentali ufficiali condotte nell’annata precedente, rappresentano un elemento decisivo per la scelta varietale.

Le tabelle con i risultati completi della sperimentazione e le indicazioni inerenti le migliori varietà sono pubblicate annualmente sulle riviste tecniche del settore e su questo sito (Nord Italia e Sud Italia).

 

Considerazioni utili per la scelta

Per una scelta corretta, la varietà deve possedere i seguenti requisiti:

  1. tolleranza verso specifiche fitopatie e parassiti in caso di accertata presenza (soprattutto i nematodi);
  2. elevata “performance” in Produzione Lorda Vendibile (PLV) e in Purezza Sugo Denso (PSD);
  3. tipologia adeguata alle condizioni pedoclimatiche, alle tecniche colturali e all’epoca di raccolta;
  4. buona germinabilità soprattutto in caso di semine precoci.

Diagramma di flusso che riepiloga tutte le fasi necessarie da seguire per scegliere correttamente la varietà che meglio si adatta alle proprie esigenze

 

Varietà a peso e a titolo

La scelta è più semplice per chi prevede raccolte precoci; per questo periodo, infatti, non vi è dubbio che la tipologia E ed EN offra le migliori garanzie produttive. Maggiore attenzione va invece prestata per gli estirpi tardivi, dove i materiali con specifica attitudine al titolo (tipologia NZ e Z) possono recuperare sostanzialmente peso raggiungendo buoni livelli di PLV, soprattutto se irrigati correttamente e protetti con un efficace programma anticercosporico.

Le varietà più spinte al titolo sono generalmente idonee in terreni ove non vi è difficoltà a raggiungere alte rese in radici (medio impasto, sciolti, fertili e con presenza di falda superficiale) , viceversa varietà più a peso sono generalmente indicate per terreni che non hanno difficoltà ad ottenere buone polarizzazioni (medio-alto contenuto di argilla e falda assente).

Nel caso di estirpi tardivi, è opportuno inoltre considerare che il fenomeno della retrogradazione si manifesta in diversa misura a seconda della zona e, la scelta di cultivar con propensione al titolo può contribuire a contenere il fenomeno.

 

Tolleranza alla cercospora

Negli ultimi anni, la selezione genetica ha migliorato la produttività delle varietà, a svantaggio della tolleranza alla cercospora, per effetto della correlazione negativa tra queste due caratteristiche. E’ quanto mai necessario, quindi, applicare sempre con scrupolo un programma di difesa anticercosporica utilizzando i prodotti e le strategie più idonee. Particolare attenzione deve essere rivolta agli estirpi tardivi.

 

Tolleranza alla rizomania

Le varietà attualmente commercializzate nel nord e centro Italia, dove la malattia è più presente, sono generalmente tolleranti, pertanto il rischio di ottenere scadimenti produttivi molto accentuati in tali zone è pressoché nullo. La segnalazione dei materiali con le migliori “performance” può comunque  essere importante per quei territori dove gli attacchi della malattia sono molto forti.

 

Tolleranza alla Rhizoctonia s.

Da alcuni anni sono disponibili sul mercato varietà con tolleranza alla rizoctoniosi, oltre che alla rizomania, le quali  possono trovare  utile impiego in talune aree ove è presente questa malattia.

 

Tolleranza ai nematodi

La selezione dei genotipi di barbabietola da zucchero tolleranti il nematode cisticolo ha raggiunto, solo di recente, interessanti risultati produttivi.

 

Precocità ed emergenza

Nell'ultimo decennio le società sementiere hanno migliorato sensibilmente la qualità del seme consentendo di ottenere un investimento della coltura tale da garantire alti livelli produttivi e contenere i costi riducendo la quantità di seme da impiegare.

Oltre all'emergenza è fondamentale, nel caso si voglia ricorrere a semine anticipate per allargare il periodo vegetativo della coltura, conoscere il vigore generativo della varietà che si intende impiegare; a questo proposito ricordiamo che alcune nuove varietà sono caratterizzate da sistemi di attivazione del seme, generalmente noti con il temine "priming", che sostanzialmente preattivano i processi di germinazione con lo scopo di aumentare l'energia germinativa e di uniformare la germinabilità dei lotti.

 

Considerazioni utili per comprendere le tabelle con i risultati varietali

Le  tabelle pubblicate si riferiscono alle seguenti serie sperimentali:

  • serie base: confronto tra varietà presenti sul mercato da alcuni anni;
  • serie catalogo: confronto tra varietà di recente costituzione e immesse sul mercato da poco tempo;
  • serie nematolleranti: confronto di varietà tolleranti al nematode Heterodera schachtii  sia in terreno sano che infestato;
  • serie rizoctonia: confronto tra varietà tolleranti al fungo terricolo Rhizoctonia solanii (opzionale) . 

 

Le varietà che Beta consiglia (escludendo le zone infestate dal nematode), sono quelle appartenenti alla Serie Base i cui risultati produttivi (media degli ultimi tre anni di prova) sono stati superiori alla media delle tre varietà standard.

A questo proposito è necessario tenere presente che le tre varietà standard,  individuate da Beta, possono essere cambiate di anno in anno in modo da percepire il continuo miglioramento produttivo delle varietà presenti in commercio ed è principalmente questo cambio di riferimento che determina che alcune varietà della Serie Base non siano più consigliate ed infine escano da tale gruppo dopo qualche anno.

 

Le varietà nematolleranti, introdotte per la prima volta nel 2003, hanno permesso la coltivazione della bietola in terreno infestato dal nematode. Il loro impiego è aumentato negli ultimi anni sia per l’ampia diffusione del patogeno sia per la buona produttività anche su terreno sano. Questo  ha portato ad un maggior interesse per tutte le case sementiere a costituire varietà con tale caratteristica ed in breve tempo il numero di cultivar presenti sul mercato è aumentato in maniera significativa tanto che nel 2011 sono state provate da Beta ben 21 varietà, 19 nel 2010 e 14 nel 2009. Per tale ragione si è provveduto a realizzare una serie nematollerante in cui far confluire tutte queste varietà.

Le varietà tolleranti alla rizoctonia interessano aree abbastanza circoscritte dove il fungo è più presente e per tale ragione si è voluto costituire uno specifico gruppo di varietà in grado di rispondere a questo problema.

 

Il protocollo sperimentale, adottato per la valutazione delle varietà, prevede una serie catalogo ed una serie base. Quando una casa sementiera costituisce  una nuova varietà (sia tradizionale che nematollerante) e la immette sul mercato, Beta reperisce da un centro di distribuzione il seme e inserisce  la varietà nella serie catalogo (primo anno di prova). In questo modo esegue la sperimentazione confrontando questa nuova varietà con tutte le altre di recente costituzione presenti nella serie catalogo. Questa varietà viene provata per tre anni consecutivi e qualora presenti, per ogni anno di prova, una Plv (produzione lorda vendibile) superiore alla media delle tre varietà standard di riferimento viene promossa nella serie base.

 

 

Schema di valutazione varietale. I numeri indicano le varietà provate nel 2010 nelle 4 serie: catalogo, base, nematodi e rizoctonia