Funghi che attaccano la bietola sviluppata

 

Peronospora (Peronospora farinosa)

 

Questa malattia si presenta con una certa frequenza in primavera soprattutto nelle annate molto piovose. Le foglie della rosetta centrale prendono colorazione verde chiaro, si arricciano e diventano carnose. In seguito, prima sulla pagina inferiore e poi su quella superiore, compare una efflorescenza violacea. Durante il ciclo vegetativo le foglie più esterne ingialliscono e quelle del cuore spesso disseccano.

 

Diffusione

E’ molto frequente nelle Regioni dove il clima è freddo–umido (valori termici ottimali sugli 8-14°C) durante i primi stadi di sviluppo della bietola. L’infezione può essere trasmessa attraverso le colture di portaseme.

Questa malattia è abbastanza rara (si registra una maggior presenza nella coltura a semina autunnale) e, quando compare, interessa generalmente una limitata percentuale di piante.

 

 

Ciclo Biologico

La diffusione della malattia avviene ad opera dei conidi che, una volta giunti sulle foglie, germinano in presenza di un velo d’acqua e penetrano, più o meno rapidamente, nei tessuti vegetali. Dopo un periodo di incubazione, che in condizioni ottimali è di 5-6 giorni, fuoriescono dal lembo fogliare abbondanti conidiofori portanti nuovi conidi, pronti a riprodurre successive infezioni. La perpetuazione dell’inoculo è affidata inoltre al micelio presente nel terreno o nelle piante spontanee. La malattia si trasmette inoltre per seme.

 

Danni

La malattia è poco frequente e non riveste gravità per le bietole industriali. Gli attacchi sulle colture da seme sono invece molto più pericolosi per conseguenze negative sulla produzione.

 

Lotta

La lotta si basa principalmente su misure agronomiche quali ampi avvicendamenti colturali, eliminazione delle piante selvatiche infette, ricorso a seme conciato con antiperonosporici. La lotta chimica, giustificata solo su colture portaseme in annate molto umide e piovose, si basa sull’impiego di fungicidi a base di rame, chortalonil o dei più recenti formulati anticercosporici (anche se la sperimentazione non ha ottenuto risultati significativi). Di norma si interviene alla comparsa dei primi sintomi e si ripete l’applicazione ad intervalli di 7-10 giorni.

 

 

 

 

 

Phoma (Phoma betae)

Questo fungo  si manifesta mediante grandi macchie chiare e rotonde, caratterizzate dalla presenza di cerchiature concentriche più scure. Spesso all'interno è possibile notare sia una screpolatura che, in trasparenza, dei piccoli corpi neri.

 

Diffusione

Il fungo è presente in tutte le Regioni bieticole.

 

Ciclo Biologico

Lo sviluppo di questo fungo avviene in un ambiente caldo (20°C). I corpi neri suddetti sono i picnidi, organi contenenti numerosi conidi unicellurali, ialini, che disseminati propagano la malattia.

 

Danni

Il fungo provoca raramente danni economicamente rilevanti, sono però da considerare seriamente quelli sul porta-seme in quanto la semente infettata può dare origine al Mal del piede.

 

   

 


Ramularia (Ramularia bieticola)

Questo fungo, che si conserva sulle foglie morte e nel terreno, provoca macchie fogliari grigio-brune, spesso orlate di un bordo scuro generalmente più grandi di quelle causate dalla Cercospora. L'infezione è attuata dalle ife originatesi dalla germinazione dei conidi che penetrano nella foglia per via stomatica.

 

Diffusione

Il fungo è presente in tutte le Regioni bieticole.

 

Ciclo Biologico

Lo sviluppo di questo fungo avviene a temperatura relativamente bassa (anche d'inverno), in condizioni di elevata umidità relativa (superiore al 95%). La temperatura ottimale è comunque 17 gradi ed il periodo di incubazione dura una quindicina di giorni.

 

Danni

I danni, generalmente non troppo gravi, possono essere preoccupanti in presenza di infezioni oidiche e possono portare al disseccamento completo delle foglie.

 

Lotta

Può essere utile effettuare adeguati trattamenti nei bietolai estirpati a fine campagna.

 

   

 


Alternaria (Alternaria tenuis)

Questa fitopatia si presenta con una certa frequenza ma è di scarsa importanza in quanto colpisce per lo più piante già debilitate o affette da altre avversità. Solo in concomitanza di periodi primaverili-estivi molto umidi può manifestarsi su foglie giovani in buone condizioni vegetative sotto forma di tacche necrotiche rotondeggianti, di colore brunastro, delimitate da un alone più scuro.

 

Diffusione

Il fungo è presente in tutte le Regioni bieticole.

 

Ciclo Biologico

Lo sviluppo è generalmente verso la fine del ciclo vegetativo (sulle foglie più vecchie) ed ha essenzialmente attitudini saprofitiche, cioè su tessuti già danneggiati o indeboliti da altre cause (grandine, Pegomyiavirosi o Phoma) oppure da carenze di magnesio o di boro. Raramente colpisce le foglie più interne della corona.  

 

Danni

I sintomi si manifestano generalmente verso la fine dell’estate sulle foglie esterne, con la comparsa di iscurimenti e necrotizzazioni che partono dai bordi e progrediscono estendendosi tra le nervature verso il centro della foglia provocandone, nello stadio finale, il disseccamento completo.

I danni sono generalmente insignificanti poiché compaiono solo verso la fine della vegetazione, sulle foglie più vecchie o danneggiate da altre cause. Solo se l’infezione colpisce il cuore della rosetta fogliare si può verificare una riduzione di produzione quanti-qualitativa. 

 

Lotta

Le misure di prevenzione sono esclusivamente di tipo indiretto, finalizzate a mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetative e ad evitare attacchi parassitari.

 

   


 


Ruggine (Uromyces betae)

Questo fungo si manifesta tramite pustole ellittiche di circa 1 mm di diametro, presenti anche sui piccioli, contenenti una minuta polvere. Se le temperature sono elevate la manifestazione può essere precoce (ruggine primaverile) e provoca rigonfiamenti giallo brillante.

 

Diffusione

Il fungo è presente in tutte le Regioni bieticole.

 

Ciclo Biologico

Trattasi di fungo autoico che compare in primavera allo stadio di picnidi ed ecidi, le cui spore reinfettano la pianta stessa e quelle vicine. Si originano così in estate delle pustole rosso-brune  che maturano le uredospore mentre verso autunno si formano pustole scure che generano le teleutospore che assicurano la perpetuazione del fungo di anno in anno.

 

Danni

Difficilmente il fungo provvoca l'essiccamento precoce di alcune foglie e quindi i  danni raramente sono preoccupanti.

 

Lotta

Visti i danni non viene effettuata alcun tipo di lotta.

 

 

Peronospora (Peronospora farinosa)

 

Questa malattia si presenta con una certa frequenza in primavera soprattutto nelle annate molto piovose. Le foglie della rosetta centrale prendono colorazione verde chiaro, si arricciano e diventano carnose. In seguito, prima sulla pagina inferiore e poi su quella superiore, compare una efflorescenza violacea. Durante il ciclo vegetativo le foglie più esterne ingialliscono e quelle del cuore spesso disseccano.

 

Diffusione

E’ molto frequente nelle Regioni dove il clima è freddo–umido (valori termici ottimali sugli 8-14°C) durante i primi stadi di sviluppo della bietola. L’infezione può essere trasmessa attraverso le colture di portaseme.

Questa malattia è abbastanza rara (si registra una maggior presenza nella coltura a semina autunnale) e, quando compare, interessa generalmente una limitata percentuale di piante.

 

 

Ciclo Biologico

La diffusione della malattia avviene ad opera dei conidi che, una volta giunti sulle foglie, germinano in presenza di un velo d’acqua e penetrano, più o meno rapidamente, nei tessuti vegetali. Dopo un periodo di incubazione, che in condizioni ottimali è di 5-6 giorni, fuoriescono dal lembo fogliare abbondanti conidiofori portanti nuovi conidi, pronti a riprodurre successive infezioni. La perpetuazione dell’inoculo è affidata inoltre al micelio presente nel terreno o nelle piante spontanee. La malattia si trasmette inoltre per seme.

 

Danni

La malattia è poco frequente e non riveste gravità per le bietole industriali. Gli attacchi sulle colture da seme sono invece molto più pericolosi per conseguenze negative sulla produzione.

 

Lotta

La lotta si basa principalmente su misure agronomiche quali ampi avvicendamenti colturali, eliminazione delle piante selvatiche infette, ricorso a seme conciato con antiperonosporici. La lotta chimica, giustificata solo su colture portaseme in annate molto umide e piovose, si basa sull’impiego di fungicidi a base di rame, chortalonil o dei più recenti formulati anticercosporici (anche se la sperimentazione non ha ottenuto risultati significativi). Di norma si interviene alla comparsa dei primi sintomi e si ripete l’applicazione ad intervalli di 7-10 giorni.