Insetti che attaccano la bietola nei primi stadi

 

Agriotes obscurus, Agriotes litigiosus, Agriotes lineatus, Agriotes sputator

 

Le diverse specie di Agriotes hanno un comportamento biologico molto simile nelle loro linee essenziali. In funzione delle aree geografiche, della natura dei terreni una specie prevale sulle altre. Le larve, conosciute col nome di “ferretti”, si nutrono degli organi sotterranei delle diverse piante coltivate che si avvicendano nel terreno e, in mancanza di queste, delle radici delle infestanti.

 

Diffusione

 

Le infestazioni più frequenti e più gravi si hanno nei terreni ricchi di sostanza organica, freschi e, soprattutto, in quelli che negli ultimi due anni hanno ospitato prati polifiti o leguminose foraggere.


Ciclo

 

Gli adulti, di colore bruno-giallastro e di lunghezza da 6 a 12 mm, compaiono in aprile o anche più tardi negli ambienti con terreni freddi e umidi. Per tutta la primavera e per la prima parte dell’estate, compiono spostamenti che non superano il centinaio di metri. Come le larve sono molto sensibili alla siccità ed alle elevate temperature, interrandosi pertanto qualora le condizioni divengono sfavorevoli. Le femmine fecondate vanno alla ricerca di terreni freschi e friabili in superficie per deporre, nello strato superficiale, fino a 200 uova per lo più isolate. Le uova e le larve giovani sono molto sensibili all’ambiente secco. Pertanto i luoghi più favorevoli allo sviluppo delle popolazioni larvali sono i prati e colture foraggere come trifoglio, erba medica, ecc. Le larve nascono dopo un periodo di incubazione che varia da 15 giorni (Agriotes litigiosus) a 30-40 per le altre specie. Sono le sole temibili ed hanno forma cilindrica, allungata e sottile (con tegumento di colore giallo brunastro piuttosto consistente da cui il nome di “ferretti”) e misurano anche oltre a 2 cm. Dopo 4 anni in media di vita sotterranea, le larve si trasformano in pupe dalle quali usciranno gli adulti in primavera.

 

Danni

 

Le larve troncano la radice principale delle giovani piante provocandone il disseccamento. Le larve sono localizzate nel terreno vicino alle radici. Le piante attaccate manifestano, nelle prime fasi, appassimenti fogliari durante le ore più calde della giornata per poi morire entro pochi giorni. I sintomi appaiono in focolai circolari sparsi nell’appezzamento.

 

Lotta

 

Per accertare le situazioni di rischio è utile conoscere i fattori che predispongono ai forti attacchi (prato o medicaio nell’avvicendamento, rotazioni biennali o triennali, attacchi rilevati negli anni precedenti e terreni torbosi o con forti apporti di concimazioni organiche) ed il livello della popolazione di larve presenti nel terreno mediante l’impiego di un sistema di monitoraggio (patate esca o trappole di Kierfmann). Una volta che si è caratterizzata la situazione parassitaria è possibile scegliere tra differenti soluzioni tecniche indicate in tabella. In caso di alto rischio è opportuna la doppia protezione, affiancando cioè al geoinsetticida nel confetto anche un prodotto in localizzazione ad elevata attività: Regent G, Force, Marshal 5G. vedi tabella a fondo pagina ulteriori approfondimenti nell'area download a fondo pagina


Agriotes obscurus

 

Agriotes litigious

 

Agriotes lineatus

 

Agriotes sputator

 

Larva di Agriotes lineatus

Chetocnema tibialis

 

Chetocnema tibialis è l’altica più diffusa, assai meno frequenti sono invece quelle del genere Longitarsus e suturellus.

 

Diffusione

 

Gli attacchi sono favoriti dal ristoppio o dai brevi avvicendamenti. L’andamento stagionale caldo e secco, ostacolando il rapido sviluppo delle piantine, ne protrae il periodo di suscettibilità.

 

Ciclo

 

Gli adulti, di circa 2 mm di lunghezza, sono molto convessi, di colore bronzeo o verde metallico scuro, con dieci strie di punti molto marcati si ciascuna elitra. Gli adulti svernano nel terreno e riprendono l’attività a primavera, trasferendosi sulle giovani piante. Sono atti a spiccare grandi salti e da qui deriva il nome di “pulci di terra”. La deposizione delle uova avviene nel terreno. Le larve si sviluppano nel suolo a spese delle radici di varie specie. La comparsa degli adulti comincia a giugno. A seconda delle zone si possono avere due o tre generazioni/anno.

 

Danni

 

Gli adulti danneggiano l’apparato fogliare delle giovani piante, dall’emergenza allo stadio di 6-8 foglie vere, meno frequentemente quelle più sviluppate. Essi compiono piccole erosioni rotondeggianti del diametro di 1-2 mm, rispettando l’epidermide opposta. In seguito allo sviluppo della lamina tali erosioni portano alla comparsa di ampie perforazioni.

 

   

Chetocnema tibialis

 

Danni da Chetocnema tibialis

Atomaria linearis

 

E' un piccolo coleottero di colore bruno-scuro, della lunghezza di poco più di 1 mm, sporadicamente responsabile di danni ingenti.

 

Diffusione

 

Diffuso in tutta Europa trova il suo miglior habitat nei terreni argillosi e umidi e attacca nei primi giorni miti di primavera.

 

Ciclo

 

Gli adulti svernano nel suolo, tra i residui vegetali, e divengono attivi nelle prime giornate miti della primavera, spostandosi alla superficie del terreno (anche con brevi voli) e attaccando le piantine. Successivamente depongono le uova per tutta l'estate e le larve si sviluppano in autunno per raggiungere la maturità prima dell'inverno.

 

Danni

 

La piantine vengono erose nella parte interrata dell'ipocotile e pure nelle foglioline cotiledonari. Le plantule colpite nell'ipocotile muoiono quasi immediatamente. I danni sono più gravi nei terreni argillosi e umidi. Lotta Va condotta anzitutto con criteri agronomici (evitando assolutamente l'omosuccessione della bietola e, possibilmente, anche la semina della chenopodiacea in appezzamenti attigui a quelli già coltivati a bietola). Poichè i danni possono essere assai gravi questo insetto è una delle componenti che giustificano la geodisinfestazione alla semina o, in alternativa, l'aggiunta di un insetticida nella confettatura ;

 

   

Atomaria linearis

 

Danni da Atomaria linearis

Agrotis segetum e Agrotis ipsilon

 

Sono insetti facenti parte del gruppo delle Nottue terricole (Scotia spp), con ali anteriori di colore fondamentalmente grigio-brunastre e posteriori biabcastre sericee. Le larve sono grigiastre con aree pilifere su ciascun segmento dell'addome lunghe a maturità 40-50 mm.

 

Diffusione

 

Presente in tutta Italia. Il periodo di massima dannosita delle larve è quello che va da metà aprile, con un massimo in maggio-giugno per decrescere e cessare verso la metà di luglio.

 

Ciclo

 

L'insetto sverna allo stato di larva o di crisalide e sfarfalla a partire da metà maggio per deporre le uova sulle foglie o alla base delle piante. Le larve della prima età vivono sulle foglie e poi, dopo la seconda muta, divengono fototropiche negative ed escono dal terreno solo di notte per rodere le foglie o troncare le piantine in prossimita del colletto.

 

Danni

 

I danni maggiori sono compiuti dalle larve dopo la terza età, per le erosioni compiute nottetempo al colletto delle piante che finiscono per avvizzire. La Scota ipsilon e probabilmente tra le due la più dannosa.

 

Lotta

 

La nottua è combattuta da diversi nemici naturali tra i quali alcuni Ditteri e Imenotteri, contro le larve sviluppate comunque si può agire tramite esche di crusca, miscelate con melassa e con Cabaryl.

   

Agrotis segetum

 

Agrotis ipsilon